Codice destinatario fattura elettronica: quali differenze con il codice univoco
Il codice destinatario è il metodo di ricezione più utilizzato in ambito fatturazione elettronica. In questo articolo scopriamo insieme come ottenerlo e quali differenze esistono con il codice univoco utilizzato nella fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione
La Legge di Bilancio del 2018 (Legge n. 205/2017) ha reso obbligatoria la fatturazione elettronica, estendendola anche nei rapporti tra privati, oltre che nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni.
Pertanto, alla luce della normativa, dal 1° Gennaio 2019 tanto nelle transazioni b2b che nelle transazioni b2c è obbligatorio inviare e ricevere fatture per mezzo del Sistema di Interscambio, il sistema informatico interfacciato con l’Agenzia delle Entrate in grado di ricevere le fatture elettroniche (XML), effettuare controlli formali sui documenti e inoltrare le fatture ai destinatari finali.
Le fatture elettroniche b2b potranno essere ricevute tramite un codice destinatario, che identifica il canale accreditato al SdI da parte dell’azienda o del provider a cui essa si rivolge per il servizio di invio e ricezione.
Le fatture elettroniche destinate alla Pubblica Amministrazione andranno invece inviate specificando il codice univoco della PA di riferimento.
Vediamo nel dettaglio cosa sono questi due codici, le analogie, le differenze e qual è il loro ruolo specifico nell’iter della fatturazione elettronica.
Codice destinatario e codice univoco, infatti, non vanno confusi, né pensati come intercambiabili: capiamo perché.
Il codice destinatario
ll codice destinatario è un codice alfanumerico di 7 cifre che rappresenta l’indirizzo telematico del ricevente fattura elettronica e che viene assegnato dallo SDI (Sistema di Interscambio) ai soggetti che hanno accreditato un canale informatico per l’invio e la ricezione delle fatture elettroniche (come DocuMI)
Questo viene utilizzato solo per la fatturazione elettronica tra privati: siamo nell’ambito dello scambio di fatture tra aziende, (B2B – Business to Business), o per lo scambio di fatture da un’Azienda ad un Privato (B2C – Business to Consumer).
Per ricevere correttamente le fatture sul canale di riferimento è pertanto necessario comunicare il codice destinatario ai propri fornitori.
In alternativa, per esser sicuri di ricevere le fatture sul canale corretto indipendentemente da quanto riportato in fattura dal fornitore, è possibile registrare il proprio codice destinatario sul cassetto fiscale nell’apposita sezione “registrazione indirizzo telematico”.
Il codice univoco
Il Codice Univoco, invece, è un codice composto da 6 caratteri alfanumerici e viene utilizzato esclusivamente per la fatturazione elettronica verso la Pubbica Amministrazione.
Il codice univoco di ciascuna Pubblica Amministrazione è pubblico e reperibile al seguente link. È anche possibile che uno stesso ente possa avere più codici univoci a seconda degli uffici. Infatti, il codice univoco è anche noto come CUU (Codice Univoco Ufficio).
Il codice univoco d’ufficio (CUU) va indicato in ogni fattura elettronica verso la Pubblica Amministrazione nel tag apposito.
Codice destinatario: come ottenerlo
Per ottenere il proprio codice destinatario per la ricezione di fatture è possibile accreditare un canale informatico al Sistema di Interscambio oppure rivolgersi ad un provider accreditato di fatturazione elettronica come DocuMI.