codice destinatario

Codice destinatario SdI: cos’è e come ricevere fatture elettroniche

Tutto quello che c’è da sapere sul codice destinatario e sul suo funzionamento

Per chi, alla luce della Legge di Bilancio del 2018, dal 1 gennaio 2019 gestisce digitalmente le proprie fatture, l’utilizzo del codice destinatario non è più, ormai, una novità.

Il codice destinatario, anche chiamato codice SdI o codice univoco, è divenuto, infatti familiare per i contribuenti che inviano e ricevono le proprie fatture elettroniche per mezzo del Sistema di Interscambio (SDI), vale a dire il sistema informatico finalizzato al transito dei documenti digitali e alla loro verifica.

Vediamo nel dettaglio cos’è il codice destinatario, come funziona e qual è il suo ruolo specifico nell’iter della fatturazione elettronica.

 

Cos’è il codice destinatario

Il codice destinatario è un codice alfanumerico di 7 cifre che rappresenta l’indirizzo telematico del ricevente fattura elettronica e che viene assegnato dallo SDI (Sistema di Interscambio) ai soggetti che hanno accreditato un canale informatico per l’invio e la ricezione delle fatture elettroniche (come DocuMI).

 

Come ricevere fatture elettroniche tramite il codice destinatario

Il vero obiettivo del Codice destinatario si esplica nel ciclo passivo, in quanto nella compilazione della fattura elettronica i fornitori sono tenuti ad indicare il codice destinatario del ricevente in modo che lo SDI possa facilmente recapitare le fatture sul canale telematico di riferimento

Il Codice Destinatario fornito dal Provider alle aziende, andrà pertanto comunicato ai singoli fornitori o registrato presso l’apposita sezione del sito dell’Agenzia delle EntratePortale Fatture e Corrispettivi, che rimane sempre l’archivio virtuale ufficiale dove andranno a confluire tutte le fatture elettroniche, in ogni momento disponibili per la consultazione.

Nel caso in cui il codice destinatario non venga specificato in fattura (e vengano riportati, in sostituzione, i sette zeri come da specifiche tecniche), il documento verrà comunque messo a disposizione nell’apposita area riservata “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate.

 

Registrando il codice destinatario sul cassetto fiscale si avrà invece la certezza di ricevere tutte le fatture elettroniche sul canale corretto, indipendentemente da ciò che il fornitore riporterà in fattura nel campo destinato all’indirizzo telematico di ricezione (quindi sia nel caso in cui il codice destinatario specificato sia errato sia nel caso in cui il fornitore compili il campo con sette zeri).

 

Fatture elettroniche verso i privati: come compilare il campo codice destinatario

I soggetti privati, non dotati di Partita Iva, non sono tenuti, in base alla normativa vigente, ad inviare fattura elettronica. Alla stregua degli altri, però, devono poter ricevere documenti digitali sul proprio Cassetto Fiscale.

In questo caso, i contribuenti obbligati alla fatturazione elettronica, in fase di compilazione del documento, dovranno:

  • inserire il codice convenzionale: “0000000” (7 zeri) nel campo “CodiceDestinatario”;
  • lasciare vuoto senza compilazione il campo “IdFiscaleIVA” e specificare solo l’eventuale Codice Fiscale del destinatario;
  • lasciare vuoto il campo “PECDestinatario”.

 

Fatture elettroniche verso soggetti esteri

Per l’emissione della fattura elettronica verso l’estero, andranno valorizzati i medesimi campi, in questo modo:

  • come codice destinatario va inserito XXXXXXX (sette volte X)
  • per i soggetti esteri residenti in UE va inserita la partita IVA del destinatario
  • per i soggetti esteri extra-UE va inserito il codice OO99999999999 (due volte la lettera O e undici volte 9)

Tale fattura, così compilata, verrà recapitata dal Sistema di Interscambio al destinatario, direttamente nella propria area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate. Naturalmente il cliente dovrà essere opportunamente informato e a questo andrà consegnata una copia cartacea o digitale del documento.

Il Decreto Fiscale 2022 sancisce, dal 1° Luglio di quest’anno, l’abolizione, ormai imminente, dell’Esterometro, quale documento periodico trimestralecontenente tutti i dati relativi alle operazioni (acquisti e cessioni) intercorse tra soggetti passivi stabiliti nel territorio italiano e soggetti esteri, siano essi U.E. o extra U.E.

Il Decreto stabilisce che tutti i dati relativi alle cessioni di beni o servizi transfrontalieri dovranno essere trasmessi al Sistema di Interscambio direttamente tramite fattura elettronica, in questo modo:

  • fatture attive: per le fatture attive internazionali dovrà essere prodotta una fattura elettronica di tipo TD01 (come per le fatture attive nazionali), con il destinatario che non sarà italiano ma estero;
  • fatture passive: le fatture passive continueranno a essere ricevute in modalità analogica e il soggetto ricevente (cessionario committente) dovrà farsi carico di generare un documento elettronico (autofattura xml) da trasmettere tramite SDI per l’integrazione Iva, tramite l’utilizzo di specifici codici tipo documento.

 

Come fare se il codice destinatario è sconosciuto?

Come anticipato, per poter inviare correttamente fattura elettronica secondo i dettami normativi, è indispensabile specificare il codice destinatario del cliente in fattura.

Qualora questo risulti in qualche modo non reperibile, è stata data dall’amministrazione finanziaria, la possibilità al fornitore, di poter comunque creare ed inviare un documento digitale, ovviando a questo problema in modo da non rallentare e complicare le procedure di fatturazione elettronica.

Dunque il fornitore in fase di compilazione della fattura, dopo aver compilato tutti i campi obbligatori ai fini IVA, ha la possibilità di valorizzare il campo “codice destinatario” con 7 zeri (0000000), quale codice convenzionale per il caso specifico.

La fattura elettronica verrà così messa a disposizione del destinatario, che potrà consultarla direttamente sul proprio cassetto fiscale, senza impedire al fornitore di adempiere alla corretta emissione.

Nel caso di emissione verso consumatori finali (B2C), infine, unitamente al codice convenzionale di 7 zeri, andrà inserito anche il codice fiscale del proprio cliente nell’apposita voce dedicata.

Cerchi un servizio di fatturazione elettronica semplice e completo?

Scopri le soluzioni YouDOX per aziende

Scopri le soluzioni YouDOX per commercialisti